Promemoria disinfezione mascherine monouso
È il tempo dei fatti non della paura, è il tempo della scienza e non delle voci, è il tempo della solidarietà e non della caccia alle streghe. Per gli amici italiani da un chimico bielorusso.
1. Seguendo le regole del trattamento dei dispositivi di protezione individuale potenzialmente contaminati, togliere la mascherina e inserirla in una busta di plastica (preferibilmente di volume circa 1 litro con chiusura a zip, ad esempio sacchetti per congelare il cibo).
2. Versare nella busta circa 30–50 ml di alcool etilico (concentrazione non meno di 80%), evitando di spargere il liquido direttamente sulla mascherina. Se usate un contenitore rigido e non la busta, la mascherina va adagiata su un supporto (ad esempio una griglia o rete a maglia larga) al fine di non farla entrare a contatto diretto con l’alcool. Per raggiungere lo stesso effetto della nebulizzazione dell’alcool potete usare anche un dosatore a spray che sicuramente faciliterà il compito. Per ogni mascherina bisognerà eseguire nuovamente la procedura sopra indicata, con particolare attenzione al paragrafo 1. Si usa sempre una nuova dose d’alcool per ogni mascherina.
3. Chiudere la busta o il contenitore ermetizzandoli per bene e posizionare il tutto direttamente su una fonte di calore a temperatura costante (necessita una temperatura compresa tra 30°C — 50 °C, la fonte di calore può essere ad esempio un calorifero o un radiatore). Lasciare per 10 ore ( come minimo tutta la notte per sicurezza! ).
4. Estrarre la mascherina dalla busta o dal contenitore e asciugarla con il phon tiepido e non caldo! ad una distanza di 10–15 cm per circa 10–15 minuti al fine di eliminare tutti i residui dell’eventuale condensa e umidità dalle fibre. Potete riutilizzare la mascherina! Il metodo proposto è valido per tutte le mascherine (le mascherine ffp2, ffp1 e anche le mascherine chirurgiche più semplici)
Attenzione! La procedura in oggetto non è raccomandata dalle strutture governative o enti specializzate bensì da un gruppo di chimici professionisti e divulgatori scientifici volontari (canale Telegram @lab66 di Siarhei Besarab). Usate questo metodo in assenza di varianti alternative a vostro rischio e discrezione. Un particolare ringraziamento per la traduzione va a Irina Krot e Flavio Tavella. L’infografica a cura di Nika Kvasha / nika.kvasha.tilda.ws